Io e Sara

Hai occhi neri e liquidi
Come la terra arata di fresco all’imbrunire
Tutto il giorno sotto la pioggia battente.
Dalla tua carne, bruna e fertile,
Germogliano piante inedite e nuovi frutti.
Calda, selvaggia e accogliente:
Vorrei essere una zappa ignorante
Per dissodarti senza rimanere deluso.
E poi tornare a casa ed asciugarmi al sole,
Perché c’è troppa calma nel tuo cuore,
Troppo equilibrio nelle tue mani.
Ho una vita da giullare
Che corre scalza a velocità folle.
Poliedrica ed inconcludente,
L’equilibrio lo perde più che volentieri;
Scivola su una lama male affilata,
Cerca di non tagliarsi,
Allunga il suo percorso
Sporgendosi ora da una,
Ora dall’altra parte.
Domani, se quest’afa
Non appassirà la tua bellezza,
Potrò portarne via una briciola:
Come una foto nel taschino.