Caramello

Attraverso lentamente le strade di questa città,
Comprovando annoiato che sono sempre le stesse.
Ma sono anche le stesse di tutte le altre città,
E il cielo è soltanto d'un altro tono d'azzurro.
Perché s'è fatto tardi, e son cambiate le stagioni.
Intanto una fascia di asteroidi ci viene incontro,
Attratta dalla luce notturna di periferia:
Non dev'essere un bello spettacolo,
Per chi ci osserva da una galassia lontana,
Vederci scavare trincee con le miserie rimaste.
Dentro le tute d'amianto solo ombre goffe,
Che ricoprono tutto con uno strato di caramello:
Quanto basta per non rompersi se lo calpesti.
Perché sia dolce solo quello che appare,
Per vendersi meglio al primo offerente.
Resto orgoglioso del mio lato peggiore,
Disorientato dall'odio, stordito
Dal profumo di benessere artificiale
Che risuona stucchevole in ogni angolo,
O almeno fin dove arriva il WiFi.
L'ansia e la rabbia, rovesciate sul nemico
Come barattoli di vernice sopra al grigio
Della sua bramosia di apparirti interessante.
Il desiderio di rivalsa sul nulla, vendetta sprecata
Nel giorno del giudizio sull'ennesima futilità.
E mi ritrovi a combattere casa per casa, 
Un metro dopo l'altro, tra le barricate.
Arruolato in un esercito di liberazione
Contro tutte le apparenze, i convenevoli,
I complimenti per il caffè, gli innaffiatoi.
Contro l'omologata convenienza
Di non essere buoni a nulla
E l'orgoglio della propria ignoranza.
In mezzo al fumo, mi volto e dalle retrovie
Sopraggiunge una schiera di facce pulite,
Insipide e apparentemente amiche,
Altrettanto ben vestite e ben disposte.
Distribuiscono a tutti sigarette e cioccolata,
Sarebbe impossibile parlarne male.
Lo stesso succede a chi è morto da poco.
Sono morti che mi camminano addosso.
Cheese cake al caramello a cui manca una fetta