Anno zero

Son tornate, le mie scorie,
A cadere ad un ritmo preciso
E stratificarsi lentamente,
In un malcelato cumulo di macerie.
Queste scorie non son certo
L’aria ferma che respiro
Ma lo spazio che attraversa
La punta fredda del mio naso.

Non son l’acqua che ho bevuto
Ma il mare dove resto a galla.
Non sono il pranzo in tavola
Ma il fuoco che l’ha cucinato
E che ci tiene assieme,
Per ripararsi dal freddo,
Dalle bestie e dal sonno leggero
Di un uomo solo nella foresta.

Le mie scorie incendiarie
Possono arrivare fino alla cima
Del palazzo che avete costruito
Per proteggervi dagli uomini soli.
Le mie scorie non sono eterne
Come lava spenta immutabile e muta.
Sono un soffio di cenere negli occhi,
La risposta a chi vuol farsi sentire.

Rileggi la presentazione per approfondire

Trümmerfrau in tedesco significa letteralmente “donna delle macerie”. La fotografia di Richard Peter ritrae alcune donne che, terminata la seconda guerra mondiale, lavorano alla rimozione delle macerie nelle città distrutte dai bombardamenti, per liberare le strade o recuperare i materiali per nuove costruzioni. Germania anno zero è un capolavoro del cinema neorealista di Rossellini.

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